Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.
Non ci sarà
Non ci sarà
una stanchezza delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?
Una stanchezza di esistere,
Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'essere triste lume o un sorriso...
Non ci sarà dunque,
Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?
6 commenti:
Ma non eri in riva al lago?
Cmq la poesia é bellissima.
Speriamo che la stanchezza di vivere non ci colga o almeno lo faccia ad un'età simile a quella delle stelle che ci accompagnano in cielo.
Credi nell'animìsmo? io si.
Tutte le cose ci parlano, a noi capire che ci dicono. Almeno fermarci a provare... no? ciao
io sono sempre qui e là, giro tanto gianluca. a volte sono stanca sfinita invece......
tutto ci parla, sono d'accordo!
bacio ciao
Accidenti! io viaggio poco (per ragioni lavorative e famigliari) salvo le gite in moto in solitaria o quasi.. e le camminate in montagna.
Viaggiare ha un fascino incredibile, anche se con l'omologarsi del mondo si rischia di trovare dappertutto la stessa solfa... cioé di viaggiare avendo l'impressione di essere sempre fermi.. sbaglio? In più le strade oggi sono invase da pazzi scatenati che fanno delle auto delle autentiche prolunghe falliche.. ops... scusa.
ciao.
ma vedi gianluca, per me il viaggiare vero non è quello di corsa in autostrada. è andare piano, scoprire che sapore ha il pane di quella panetteria su quella piazza, e comprare la verdura al mercato in quel paesino, e conoscere la gente di quel posto. l'autostrada è viaggiare per arrivare in un posto........
Si, hai indubbiamente ragione. Viaggiare é andare lentamente attraverso i luoghi e non nei luoghi; essere attraversato dai luoghi.
Per questo io mi muovo in moto, con la visiera aperta senti il cambio delle temperature, il profumo dei fiori o dell'erba cipollina, la frescura del bosco, il caldo dell'asfalto, il freddo della neve, qualche moscerino in bocca, addirittura l'odore del panettiere quando ci passi davanti (che naso dirai tu, manco un radar..).
Bé temo di averti stressato un pò troppo con queste mie continue incursioni sul sito. Ti saluto e grazie per avermi ospitato e sempre gentilmente risposto.
GianLuca
pensa, io dal terzo piano sentivo distintamente quando sotto casa passava uno con la sigaretta accesa. di tutti i sensi l'olfatto è credo quello che più profondamente registra ciò che percepisce, al punto che dopo anni e anni ancora ricordiamo l'odore di certi luoghi, di certe cose della nostra infanzia o giovinezza. ci sono odori inconfondibili per me, la noce moscata, per dirne uno, uno a caso... cmq non mi spiace affatto avere finalmente un interlocutore, non mollare eh!
:)
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