scendevo dalla valle, mi sono girata un attimo e dalla strada ho buttato un ultimo sguardo verso i boschi. il cielo si tingeva di rosa, come solo in inverno succede. amo essere in montagna quando scende la notte, la luce si ritira piano piano, le ombre inghiottono la montagna, ed i rami si protendono verso il cielo. io faccio le ultime foto, so che forse verranno male, e non mi decido a ritirare la macchina e guardare con i soli occhi. ancora una. e un'altra. il cielo rosa, i boschi scuri, gli alberi forti, i cespugli sottili, una betulla zen, quella casetta di pietra con tutti quei gatti che mi guardano. lo so, non vedete mai una che a quest'ora gira a fare foto qui, stupitevi pure. il cane si nasconde dietro un ciocco di legno, anche lui non sa che pensare. su due stagere noci e castagne messe a seccare, sotto al fienilie sono appese le pannocchie di mais da polenta. decadente ma vero. l'ultimo testimone di vita nei boschi si è rifugiato in casa e non si fa vedere, a volte le persone sono schive da noi, sembrano ostili, ma sono solo timide penso.
è un attimo indefinibilmente lungo o corto, non ha altro che intensità, nessun fattore temporale... poi scendo a malincuore, e, già sull'incrocio, faccio questa ultima foto.
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